Le previsioni per il futuro non sono infatti molto rosee e stando alle stime sempre di FAO, nel 2030 dovranno essere nutrite più di 9 miliardi di persone, assieme ai miliardi di animali allevati annualmente e ai nostri animali da compagnia.
La crescita della popolazione comporterà quindi una ancor più grande richiesta di cibo e soprattutto avrà un grande impatto sulla richiesta mondiale di fonti proteiche sia animali che vegetali.
In questo contesto gli insetti si stanno rivelando importanti, molto probabilmente fondamentali, perché rappresentano un alimento non solo ottimo dal punto di vista nutrizionale ma anche svariate volte più sostenibile rispetto alla produzione di una carne qualsiasi. E’ anche interessante pensare che gli insetti sono ottimi convertitori di biomassa e possono essere nutriti anche con scarti alimentari.
Questa ottimizzazione degli sprechi e dei rifiuti però è, al momento, inapplicabile agli insetti destinati a diventare alimenti per l’uomo.
Gli insetti possono nutrirsi di rifiuti organici e trasformarli in proteine di alta qualità, a loro volta utilizzabili anche per l’alimentazione animale.
Alcuni di loro come le tarme della farina sono molto più resistenti dei bovini alla mancanza di acqua e presentano un’elevata efficienza di conversione nutrizionale (rendimento).
Tutti gli insetti sono animali a sangue freddo, sono caratterizzati da un ciclo biologico molto più breve rispetto ad un mammifero e inoltre, in una generazione, da un solo individuo, vengono deposte migliaia di uova.